"Vi supplichiamo in nome di Cristo, lasciatevi riconciliare con Dio!". Mercoledì delle Ceneri 2023
- Christiana Fraternitas
- 23 feb 2023
- Tempo di lettura: 5 min
"Lasciarsi riconciliare vuol dire avere l’audace coraggio di rinnovare tutte le cose che partono da noi, si allargano al prossimo in ogni campo della vita e, con la medesima sincerità, si dilatano alla meravigliosa avventura della relazione con Dio". Queste le parole conclusive dell'omelia tenuta dall'Abate dom Tonino per la Celebrazione Capitolare Ecumenica della Parola per l'inauguraizone del "Tempo del Deserto" (Quaresima).

Mercoledì 22 febbraio 2023 alle ore 19.30, presso la Cappella "Santi Benedetto e Scolastica" della Casa Apostolicala si è inaugurato il Tempo del Deserto ai più conosciuto come la Quaresima. Alla Celebrazione Capitolare Ecumenica della Parola, moderata dal nostro Abate Antonio, non è mancato il segno delle Ceneri. Quest'anno il segno delle ceneri è stato amministrato del Cerimoniare del Capitolo sr. Francesco Bechis.

Qui sotto il testo integrale dell'omelia del nostro
Reverendissimo Padre Abate dom Antonio Perrella
in occasione della Celebrazione Capitolare Ecumenica della Parola
per l'inaugurazione del "Tempo del Deserto" 2023
Testi di riferimento 2Cor 5,20-6,2; Mt 6,1-6.16-18
Carissime Sorelle e Fratelli,
Cari Amici ed Amiche,
con questa Celebrazione diamo inizio al tempo liturgico, al tempo opportuno, al kairòs della quaresima o come a noi piace chiamarlo: tempo del deserto.
Nella seconda lettura abbiamo ascoltato l’impellente esortazione dell’apostolo delle genti: Lasciatevi riconciliare con Dio.
Dobbiamo comprendere bene queste parole, per entrare nel loro vero significato, che ci mostra anche il vero senso del tempo della quaresima. Lasciarsi riconciliare vuol dire permettere a qualcuno di portarci alla riconciliazione, non vuol dire anzitutto fare qualcosa noi. Vivere il tempo della quaresima, con le sue tappe di celebrazioni, di ascolto della Parola e di opere di conversione, non vuol dire che siamo noi a darci un tempo di sforzo ascetico o di particolare attenzione alla preghiera, al digiuno ed alle opere di carità. Piuttosto vuol dire accogliere l’iniziativa di Dio. Lasciarsi riconciliare vuol dire permettere a Dio di sfondare i muri dei nostri cuori, di abbattere i bastioni delle nostre anime, di sgretolare le porte delle nostre chiusure a Lui. Lasciarsi riconciliare è permettere a Dio di attirarci a sé.
La Chiesa, nel tempo di quaresima, ci offre una delle perle migliori della sua pedagogia nella fede. Ci libera, infatti, da quell’ansia da prestazione che oramai tocca tutti gli ambiti della vita e ci ricorda che, nella vita e nell’esperienza della fede, il primato dell’azione spetta a Dio e alla sua grazia. È Lui che – nella sua grande misericordia – travalica i confini della giustizia umana e apre ancora i varchi della relazione con Lui. Certo, allora noi dobbiamo chiederci se siamo capaci di relazioni vere nella nostra vita e se siamo disposti ad entrare in relazione con Dio, perché la relazione con Lui o è totalizzante oppure è falsa. L’idea che con Dio si possa stare in relazione a momenti, o “quando mi sento” o “quando ne ho bisogno”, è una menzogna del cuore e della mente, oserei dire una vera e propria tentazione diabolica. O Dio è il senso vero e ultimo della mia esistenza, o Egli è il motivo per cui compio le mie scelte, oppure semplicemente Egli per me non è nulla, non esiste.
A partire dalla relazione che abbiamo con Dio, possiamo poi porci delle serie domande sulle altre relazioni che costituiscono la nostra esistenza. Perché in fondo, le opere tipiche della quaresima – preghiera, digiuno ed elemosina – non servono a nulla se non ci portano a domandarci quale sia il valore che diamo alle relazioni, e su quali basi e principi intessiamo le relazioni. Se la preghiera ci richiama alla relazione totalizzante con Dio, il digiuno ci pone una domanda sulla relazione che abbiamo con le cose, con il cibo, con il nostro corpo, con noi stessi; mentre l’elemosina ci interroga sulla relazione che abbiamo con i beni, con il loro scopo, con la condivisione dei beni stessi e, in ultima istanza, con gli altri.
Lasciarsi riconciliare con Dio vuol dire anche gettare via, una buona volta, le maschere della nostra esistenza artefatta. Significa avere il coraggio di guardare le scollature che ci portiamo dentro, le discrepanze causate dai traumi della vita, i dolori non elaborati.
Nel silenzio di questo tempo di austerità una sola voce dobbiamo ascoltare; ed è quella che grida: Vi supplichiamo, in nome di Cristo, lasciatevi riconciliare con Dio; perché il suo Spirito Santo risiede in noi, risiede in te. Solo nella riconciliazione con Dio è possibile trovare la riconciliazione con sé ed in se stessi. Lui è il balsamo per le nostre ferite interiori.
Lasciarsi riconciliare con Dio vuol dire anche permettere alla Sua luce di sfolgorare nel rapporto che abbiamo con gli altri. Vuol dire lasciare che emergano in superficie, che vengano alla luce i nostri rapporti morbosi, le relazioni disordinate, quelle interessate, quelle in cui l’abuso ed il tornaconto la fanno da padrona, le relazioni nelle quali il forte violenta il debole, la brama di potere offusca ogni possibilità di luce su tutto. Nella desolazione della verità di queste relazioni malate oggi irrompe la luce dell’invito che ad alta voce ci viene rivolto: Vi supplichiamo, in nome di Cristo, lasciatevi riconciliare con Dio che si lascia trovare nello sguardo del fratello, della collega, nella voce del partner che ci ama, nell’affetto genuino e gratuito della consorella, nella bontà della persona semplice che non ci domina ma ci sta accanto con rispetto. Li, Dio si lascia trovare; è lì, negli affetti e nelle relazioni ordinate e positive, che Lui si lascia trovare e ci offre la Sua riconciliazione.
Sì, lasciarsi riconciliare con Dio vuol dire avere il coraggio di mettersi a nudo, nella verità, disarmante ed esaltante. Lasciarsi riconciliare vuol dire avere l’audace coraggio di rinnovare tutte le cose che partono da noi, si allargano al prossimo in ogni campo della vita e, con la medesima sincerità, si dilatano alla meravigliosa avventura della relazione con Dio. Auguro a tutti e tutte che in questo tempo di quaresima davanti ad ogni resistenza del male prestiamo ascolto ed accogliamo l’invito: Vi supplichiamo, in nome di Cristo, lasciatevi riconciliare con Dio!
dom Tonino +
Qui sotto il video della predicazione

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